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I SANTI ANGELI CUSTODI

 

Nelle due meditazioni che seguono don Alberione invita a confidare e pregare gli angeli custodi, nostri amici e fratelli che sempre ci sostengono e ci aiutano nelle lotte quotidiane contro il male.

1. I SANTI ANGELI CUSTODI
(Alle FSP 1934-39, pp. 559-561).

Considereremo brevemente qualcosa intorno ai santi angeli custodi. 1) Gli angeli sono soggetti, come noi medesimi, al gran capo Gesù Cristo. Il Padre celeste ha voluto che tutte le creature fossero soggette alla potenza, grandezza e maestà di Gesù Cristo; egli è il capo supremo; S. Paolo dice: “Oportet instaurare omnia in Christo sive in coelis sive in terra” (cfr. Ef 1,10: “È necessario ricapitolare in Cristo tutte le cose,

quelle del cielo come quelle della terra”). E chi sono le creature che debbono essere restaurate in Cristo? Gli uomini e gli angeli, e cioè le creature che sono in cielo e quelle che sono in terra. Gli angeli sono corredenti da Cristo essendo egli capo di ogni principato e potestà; a lui sono soggette tutte le creature. Il Padre si è degnato dargli un nome. “In nomine Jesu, omne genu flectatur, coelestium, terrestrium et infernorum, et omnis lingua confiteatur, quia Dominus Jesus Christus in gloria est Dei Patris: Nel nome di Gesù Cristo si deve piegare ogni ginocchio, in cielo, in terra e nell’inferno, ed ogni lingua deve confessare che il Signore Gesù Cristo è nella gloria di Dio Padre” (cfr. Fil 2,10-11).
2) Gli angeli sono nostri fratelli, perché anch’essi sono della nostra famiglia e, come si considerano fratelli quelli di un’unica casa perché figli di uno stesso padre, così immensamente di più gli angeli sono fratelli nostri. Essi ci accompagnano tutto il giorno, ci ispirano nei momenti opportuni, ci esortano al bene, ci desiderano santi e notte e giorno pregano per questo. Sono nostri fratelli. Parliamo sempre all’angelo custode delle nostre difficoltà, dei nostri studi, del nostro apostolato. A parlare cogli uomini vi è sempre un qualche pericolo di vanità o di scoraggiamento, mentre dalla conversazione con gli

angeli ne riceveremo invece coraggio, grazia, consolazione.
3) Gli angeli custodi saranno nostri compagni di gloria in cielo. Essi sono già sicuri della loro felicità eterna, essendo con S. Michele rimasti fedeli, allorché satana si ribellò a Dio. Gli angeli superbi furono umiliati e gli altri entrarono al possesso della loro gloria. Gli angeli, gli arcangeli , i cherubini, ecc., formano nove cori pieni di gloria i quali continuamente cantano al Signore: “Sanctus, Sanctus, Sanctus” (Is 6,3). Anche noi faremo parte di quei cori, parteciperemo a quei canti, avremo lo stesso gaudio, se sulla terra combatteremo bene la vera battaglia, se mostreremo davvero di voler servire il Signore con cuore retto. Gli angeli custodi sono dunque nostri fratelli: 1) perché uniti anch’essi a Gesù Cristo nostro capo; 2) perché ci accompagnano sulla terra, perché saranno nostri compagni di gloria. Esaminiamoci: Amiamo gli angeli custodi come si debbono amare due fratelli affezionati? Ci raccomandiamo alle orazioni dei nostri angeli custodi specialmente nelle difficoltà di spirito, negli scoraggiamenti, quando si perde il fervore? Gli angeli sono fedeli a noi e noi siamo fedeli a loro? Li ascoltiamo? Purtroppo gli uomini ascoltano tante persone del mondo; spesso ascoltano le proprie passioni o danno tanta importanza allo stesso demonio. Gli angeli custodi sono invece buoni consiglieri; ad essi dobbiamo prestare obbedienza ed ascoltare devotamente i loro suggerimenti. In questo momento chiediamo loro che ci suggeriscano i pensieri migliori. Angelo di Dio, ecc.
Abbiamo bisogno dell’angelo custode in tutto, per le cose materiali, per l’apostolato, per la santificazione dell’anima, per la famiglia, per le anime dei benefattori, per le vocazioni affinché siano docili alla voce del Signore, per tutte le persone della Congregazione.
O angeli che popolate il Paradiso, guardate su questa terra! Sopra ogni punto di essa, si può dire, vi è un formicolaio di uomini che camminano, dormono, mangiano, che sono insidiati dal demonio. Vedete i diavoli quanto lavoro fanno per trascinarli all’Inferno. Angeli del cielo, soccorrete la povera umanità, ricordate che essa trovasi nel gran pericolo di essere vinta dalla potenza infernale. Abbiate pietà della Chiesa umiliata, sostenete i missionari e gli apostoli. A voi consacriamo la povera umanità, conducetela tutta in Paradiso con le vostre preghiere, col suscitare cuori infiammati che volino alla salvezza di queste anime pericolanti che stanno per cadere a capofitto verso la perdizione.
Affidiamo la terra al cielo, cioè gli uomini agli angeli affinché tutti siano redenti dal sangue di Cristo. Gli angeli e noi ne abbiamo goduto il frutto, una buona parte dell’umanità aspetta la luce del Vangelo. Oh, ci fossero dei milioni delle Figlie di San Paolo che portassero la luce della verità a tutti gli uomini! Dite agli angeli custodi tutte queste cose, vi capiranno assai bene. Preghiamo gli angeli, essi posseggono mezzi che noi non abbiamo e riescono ad operare il bene anche ove il missionario non può giungere. Angelo di Dio, ecc.

2. GLI ANGELI CUSTODI
(Per un rinnovamento spirituale, pp. 35-37). (...)

La prima intenzione di questa giornata, dedicata agli Angeli, è per la purezza, affinché gli Angeli che sono puri spiriti e non vanno soggetti a difficoltà come l’uomo, ci rendano così puri da meritare di entrare nel loro consorzio in cielo. La seconda intenzione è per ricordare l’aiuto dell’Angelo Custode in tutte le necessità spirituali e materiali, poiché l’Angelo Custode ci è stato messo accanto fin dalla culla e ci accompagnerà fino all’ingresso al premio eterno. Quando Dio ha creati gli Angeli, in cielo vi fu una battaglia tra gli Angeli ribelli e quelli che si sottomisero al Signore [cfr. Ap 12,7- 12]. «Chi è più grande di Dio?» Chi si può paragonare a Lui? Dopo la battaglia, San Michele fu eletto capo degli Angeli Custodi. Ma la battaglia non è finita: dal cielo si è trasportata sulla terra. L’Angelo cattivo, sotto forma di serpente, tentò i nostri progenitori [cfr. Gn 3,1-7]. E quando Gesù si preparava per incominciare il suo ministero, gli mosse tre tentazioni [cfr. Mt 4,1-11]. Il diavolo non ha riguardo per nessuno, né per un’anima santa, né per Gesù stesso – perciò San Pietro avverte: «Il vostro nemico circola dappertutto» (1Pt 5,8) – e non ha riguardo neppure per un uomo santo; anche in chiesa muove tentazioni e fa venire in mente pensieri contro la pietà. S. Paolo dice: «La nostra lotta non è contro gli uomini, ma contro le potenze delle tenebre, i diavoli» (cfr. Ef 6,12).
La lotta si è trasportata sulla terra e il Dio-Uomo ha messo vicino a noi un Angelo che deve difenderci. Gli Angeli Custodi ci difendono dalle tentazioni di Satana, suggerendoci pensieri santi, dandoci forza quando il diavolo ci tenta e aiutandoci nel compimento dei nostri doveri. Satana muove tentazioni, ma gli Angeli buoni le allontanano, ci sostengono, ci governano. Dio nella sua bontà infinita ci ha affidati ad un Angelo buono. Invocare l’Angelo al mattino, perché ci accompagni nella giornata; alla sera, perché stenda le sue ali sopra di noi; invocarlo quando ci prepariamo alla Comunione, perché ci suggerisca pensieri santi, affetti santi, perché possiamo adorare Dio come gli Angeli in Paradiso, e cibarci dello stesso cibo celeste di cui si nutrono gli Angeli buoni. Pregare gli Angeli; chiedere il loro aiuto. A scuola il maestro (l’insegnante, o professore, sempre da Don Alberione chiamato maestro, in riferimento al Maestro divino) invochi gli Angeli degli scolari e questi l’Angelo del maestro. Chi scrive, invochi l’Angelo Custode; invochi l’Angelo Custode chi conduce una macchina, perché non avvengano disgrazie. Invocare l’Angelo Custode perché ci accompagni alla Confessione e ci ottenga la grazia di fare una sincera accusa. Dice San Bernardo [Bernardo di Chiaravalle (1090-1153), monaco a Citeaux e fondatore del monastero di Clairvaux (Chiaravalle).
Esercitò un grande influsso sulla riforma ecclesiastica.
Celebri i suoi discorsi sulla Vergine Maria. Canonizzato nel 1174, fu proclamato dottore della Chiesa da Pio VIII] che l’angelo Gabriele, che annunziò a Maria l’Incarnazione del Verbo Divino, sia stato l’Angelo Custode della Madonna. Invochiamo l’Angelo dell’Annunciazione, perché ci tenga raccolti mentre recitiamo i misteri gaudiosi. Nei misteri dolorosi invochiamo l’Angelo che consolò Gesù, perché venga vicino a noi e ci dia grazia per meditare i misteri dolorosi. Nei misteri gloriosi invochiamo l’Angelo della Risurrezione, perché ci sia vicino fino alla nostra risurrezione, ci accompagni al giudizio, e ci faccia salire in sua compagnia in cielo. Invocare gli Angeli perché ci aiutino a usare bene i libri e tutte le cose che servono allo studio; ricordarci che abbiamo vicino l’Angelo per stare nella scuola in modo decoroso e umile. Invocare gli Angeli Custodi perché possiamo capire bene il Vangelo; invocare gli Angeli Custodi nelle tentazioni; invocare gli Angeli Custodi per essere giusti; invocare gli Angeli Custodi perché possiamo dare quello che dobbiamo all’Istituto, per essere precisi nei doveri della vita religiosa. Invocare gli Angeli Custodi per la salute; invocare gli Angeli Custodi perché ci facciano capire bene che cosa sia l’Apostolato; invocare gli Angeli Custodi in tutti i bisogni particolari.
Quando si è a Messa, invocare gli Angeli che sono intorno all’Altare. Settecento persone siamo noi in questa Cripta e settecento Angeli! Il giorno del giudizio universale discenderanno gli angeli divisi in due gruppi: a sinistra, Satana con i suoi seguaci, cioè gli angeli cattivi, che hanno perso la guerra; a destra, gli Angeli vincitori, e con loro tutti i buoni, i santi. Questi saranno invitati a prendere possesso del premio preparato loro fin dal principio del mondo: «Venite, o benedetti dal Padre mio» (Mt 25,34). Ai cattivi sarà detto: «Andate, maledetti, al fuoco eterno» (Mt 25,41). Invochiamo, per mezzo del nostro Angelo Custode, le grazie che sono necessarie per noi. Preghiamo l’Arcangelo San Michele per la Chiesa universale con la preghiera di Leone XIII [Leone XIII (1810-1903), Vincenzo Gioacchino dei conti Pecci, papa 1878- 1903. Sua l’enciclica Rerum Novarum (1891) sulla dottrina sociale della Chiesa, lasciò numerose encicliche di carattere mariano e sul Rosario]:
«San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia, vieni in nostro aiuto contro la malizia e le insidie del diavolo; fa’, te ne preghiamo, che Iddio eserciti su di noi il suo impero; e tu, o Principe della milizia celeste, col divino potere incatena nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni, che a perdizione delle anime scorrazzano per il mondo. Così sia».

Beato Giacomo Alberione