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IL GRIDO DELLA PACE



Il grido della pace è l’invocazione di tanti, di tutti coloro che soffrono per la guerra e ne chiedono la fine. È un grido spesso soffocato dalla distrazione dell’opinione pubblica internazionale e che si perde nella distanza profonda tra chi vive in un paese in guerra e chi invece sta tranquillo in pace. Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, nel suo ultimo libro, “Il grido della pace”, pubblicato dalle Edizioni San Paolo, ha voluto prestare ascolto al grido di pace che viene soprattutto, ma non solo, dall’Ucraina, dove non si prospetta una soluzione pacifica a breve. Non mancano accenni alle tante, troppe, guerre in atto in tanti Stati del mondo. Si pensi alla Siria e alla tragica situazione d’Israele dopo l’attentato di Hamas del 7 ottobre. L’accettazione passiva della guerra o la sua riabilitazione come strumento politico è espressione di una coscienza che si è allontanata dalla lezione della storia del ‘900 con le due guerre mondiali. Coscienza storica che aveva portato, fin nella stesura dei testi costituzionali al ripudio di essa, al diffuso senso di orrore per la violenza dei conflitti. Anzi quelle che sono state le tensioni unitive dopo le due guerre mondiali sono accantonate come utopie, mentre riemerge con forza il nazionalismo con il suo corteo di odi antichi e nuovi. Le Chiese hanno insegnato ad amare la propria terra ma non a idolatrarla. E oggi, dopo decenni di ecumenismo, le Chiese nella loro diversità sono legate tra loro a livello europeo e possono giocare un ruolo significativo nel dialogo tra etnie. La comunione tra le diverse confessioni religiose è un legame forte da riscoprire come realtà costitutiva dell’Europa. Queste comunità sono allo stesso tempo, segnali che indicano una via umana percorribile, quella del Vangelo. Non mancano da parte dell’autore considerazioni su tematiche scottanti quali la povertà, l’immigrazione, l’educazione, ricordando che in Europa non è tutto economia, guadagno, denaro. Come cristiani siamo chiamati a rendere visibile la profezia della gratuità e della Grazia. Essere artigiani di pace dipende da ciascuno di noi. Sapere, informarsi, seguire gli eventi, essere solidali con chi soffre per la guerra, ricorrere alla preghiera vuol dire non voltarsi dall’altra parte.

Rosaria G.