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CUORE CHE ACCOGLIE,
CUORE CHE PARLA

 

Sono contenta di condividere la mia esperienza di quanto ho vissuto in queste due giornate del convegno che si è svolto dalla mattina del 16 al 17 pomeriggio dello scorso settembre. Sono stata coinvolta anche nel dare il mio piccolo contributo in fase organizzativa. Ho capito quanto impegno e lavoro ci vuole perché tutto quanto riesca bene e con l’accordo di tutti. Ci siamo riviste dopo tanto tempo, anche con le sorelle più anziane ed alcune di loro, venivano da più lontano affrontando tanti sacrifici, ma con quel sorriso e quella accoglienza reciproca che riempiva il cuore. Abbiamo iniziato il Convegno con la celebrazione della s. Messa, mentre nel pomeriggio siamo andate in pellegrinaggio in una parrocchia vicina. Davanti alla Madonna abbiamo recitato il rosario meditato e poi l’atto di affidamento a Maria, dandole il nostro cuore e chiedendo il suo aiuto. È stato un momento bellissimo, con tanto raccoglimento e devozione. Il pomeriggio è continuato con la relazione, molto apprezzata. di sr. Doriana Giarratana, pddm. Il cuore che accoglie la Parola di Dio che è Spirito cioè la presenza di Dio stesso che si fa dono, cioè

regalarsi agli altri. Ci ha menzionato la “Lettera alle donne” di san Giovanni Paolo II del 1995. Vivere con la consapevolezza dell’essere donna, col contributo non soltanto spirituale. Essere come una fontana ricolma d’acqua da dare in abbondanza perché, solo se do ricevo e posso donarlo. Essere donna per l’umanità. Dopo cena ci siamo raccolte in cappella per la Veglia-Adorazione. Le Nozze di Cana ci hanno aiutato attraverso alcuni segni e preghiere a vivere intensamente alla presenza del Signore Gesù. Non posso esprimere la gioia che ho provato nella Veglia: mi ha toccato profondamente il momento quando, mentre si proiettava un video delle Nozze di Cana, ognuna si avvicinava all’altare a versare un bicchiere d’acqua nella giara, deponendo le nostre fragilità, malattie, pensieri negativi e tutto quanto ci indispone, l’acqua stagnante. Cantando “sono qui a lodarti qui per adorarti”... Mi sono venuti i brividi d’amore e di riconoscenza. Mi sono emozionata nel momento in cui il sacerdote dopo l’elevazione dell’Ostia l’adagiava sull’altare... Ognuna delle sorelle ai piedi dell’altare chinandosi prendeva dalla giara una bottiglietta di vino che rappresentava il miracolo dell’acqua trasformata in vino, così pure i nostri peccati trasformati in gioia, allegria, forza. Domenica mattina c’è stata la meditazione tenuta da don Gabriele Tornambè, diocesano. È stata semplicemente invogliante, ha sviluppato tre temi, l’amore si fa: servizioaccoglienza- annunzio. Il primato della Parola appartiene a Dio, che vuole entrare in comunione con la sua creatura: è sempre Lui che prende l’iniziativa. Il nostro cuore parla avendo ricevuto e accolto la Parola... allora cantiamo. C’è anche il silenzio che parla... contemplando. La condivisione è stata fatta in tre piccoli gruppi con delle parole chiave: Accogliere, Servire, Annunziare. Con l’aiuto di qualche immagine ognuna nel proprio gruppo ha potuto esprimere quello che l’aveva stimolata e condividere con le sorelle. Alla fine ci siamo riunite tutte insieme condividendo la gioia che ognuna di noi esprimeva nel suo stare insieme e arricchendoci delle cose che uscivano dalla nostra bocca. Ora mi sento di ringraziare il Signore perché tutto è andato benissimo. Sono stati due giorni veramente attesi da tutte. Poi ci siamo salutate con tanto affetto e tenerezza facendo ognuno rientro alle proprie case, contente e soddisfatte a Gloria di Dio.

Mariella