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UN PO' DI LATINO
plurale e considera come nella preghiera della Chiesa si alternano la voce di Cristo e quella della Chiesa: come Capo del corpo mistico intercede per la Chiesa oppure prega con la Chiesa; mentre questa talvolta si rivolge ad una sola voce al suo Signore, in altri momenti ad una voce prega il Padre con l’Unigenito. Nello spiegare il salmo 127 insegna che: «Si tratta di una moltitudine di uomini e insieme di un uomo solo, poiché, pur essendo molti i cristiani, uno solo è il Cristo. Un unico uomo, Cristo, sono i cristiani insieme col loro capo che ascese al cielo. Non lui un individuo singolo e noi una moltitudine, ma noi, moltitudine, divenuti uno in lui che è uno. Cristo dunque, capo e corpo, è un solo uomo. E qual è il corpo di Cristo? La sua Chiesa» (Agostino, sul Salmo 127, n. 3). Voi dunque siete molti e siete uno E più avanti rivolgendosi ai suoi fedeli di Tagaste (ma anche a noi) afferma: «Parlando a dei cristiani, sebbene siano molti, nell’unico Cristo io li considero una sola unità. Voi dunque siete molti e siete uno; noi siamo molti e siamo uno. In che modo, pur essendo molti, siamo uno? Perché ci teniamo strettamente uniti a colui del quale siamo membra, e se il nostro Capo è in cielo lassù lo seguiranno anche le membra» (Agostino, sul Salmo 127, n. 4). Il santo Dottore della Chiesa nella sua spiegazione sui salmi unisce due elementi: la preghiera (cioè la liturgia cristiana) e all’Eucarestia dove anche cibandoci dell’unico pane diventiamo un unico corpo. “Sebbene noi cristiani siamo molti, nell’unico Cristo siamo uno”. Papa Leone XIV ci indica un programma di unità e di comunione indicando anche a noi come nella preghiera liturgica, di cui i salmi sono l’espressione più antica (che lo stesso Gesù con la sua voce ha pregato), assieme all’Eucarestia cresciamo in Cristo. In Lui diventiamo sempre più cristiani, sempre più uniti a Lui (“Perché tutti siano una sola cosa”, cfr. Gv 17,21-23). In una intervista del luglio 2023, l’allora cardinale Prevost spiegava: «Come si evince dal mio motto episcopale, l’unità e la comunione fanno parte proprio del carisma dell’Ordine di Sant’Agostino e anche del mio modo di agire e pensare. Penso che sia molto importante promuovere la comunione nella Chiesa e sappiamo bene che comunione, partecipazione e missione sono le tre parole chiave del Sinodo. Quindi, come agostiniano, per me promuovere l’unità e la comunione è fondamentale. Sant’Agostino parla molto dell’unità nella Chiesa e della necessità di viverla ». Semel abbas semper abbas Vorrei riprendere ancora una sentenza in latino. In ambito monastico è molto usata l’espressione: “Semel abbas semper abbas”. Don Gino |