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CROCIFISSO:
UN LIBRO DA MEDITARE
loro il Crocifisso è un gran libro!» (Apostolato Stampa, p. 69), e ripete nel 1944: «Il Crocifisso è un gran libro anche per le persone che non sanno leggere» (Apostolato dell’Edizione, n. 374). Sempre nel 1933 don Alberione afferma che «Il Crocifisso è il più bello di tutti i libri» (Requiescite Pusillum, p. 48). Fa parte del nostro apostolato offrire un Crocifisso. Talvolta prima del Vangelo (sarebbe meglio insieme) dovremmo dare un Crocifisso: lì dove si contempla quello di cui i Vangeli narrano. Gli analfabeti lo comprendono, ma anche i dottori vi sanno leggere il mistero di Dio. Il gran libro di meditazione La Quaresima è in modo particolare il templo in cui si deve guardare di più a Cristo in croce, per imparare i suoi insegnamenti. «Il libro che ci sta aperto in tutto il tempo della Quaresima è il Crocifisso: il grande libro in cui dobbiamo leggere ed imparare. Questo libro dice: “Io sono il buon Pastore e do la mia vita per le pecorelle” (Gv 10,11). Il Crocifisso è una scuola per noi tutti e ci dice che per salvare le pecorelle bisogna sacrificarsi, donare la sofferenza, i sacrifici. Gesù crocifisso ci dice: “Io per salvare le pecorelle, ho sofferto la sete e gli insulti”. Persuadersi della lezione del Crocifisso» (Alberione, Alle pastorelle 1952, V, p. 191). Il Primo Maestro afferma che il Crocifisso è un “libro” perché lungo i secoli molti lo hanno guardato, ma soprattutto contemplato, portando frutti di santità. Per anime che amano La devozione a Gesù in Croce è per le anime che amano davvero. Don Alberione la vede come modello delle anime ardenti come san Paolo e ci invita ad imitarlo nella passione per la Croce: «La devozione al Crocifisso è la divozione delle anime amanti. Forse non troviamo anima più ardente e più infiammata di san Paolo per il divino Crocifisso. Le figlie che vogliono somigliare al Padre, devono imitarlo; almeno facciano l'ossequio del segno di croce, sempre ripetuto con amore al Crocifisso» (Alle Figlie di San Paolo 1946, p. 289). Don Gino |