Home| Chi siamo| Cosa facciamo| Perchè siamo nate | Spiritualità| La nostra storia | Libreria| Fondatore|Famiglia Paolina| Preghiere |Archivio | Links | Scrivici | Area Riservata |Webmail | Mappa del sito

 

PELLEGRINAGGIO PAOLINO
A COMO

 

“Quel ramo del lago di Como”, ha fatto da cornice al bellissimo pellegrinaggio della famiglia Paolina di Lombardia sabato 4 maggio. Le voci di sacerdoti Paolini, Figlie di San Paolo, Pie Discepole, Annunziatine, Gabrielini e coppie della Santa Famiglia si sono unite a quelle dei fedeli radunati in Duomo per la Santa Messa delle ore 10. Nella cappella della curia vescovile in cui sono stati ordinati due santi (san Giovanni Battista Scalabrini e san LuigiGuanella) ci siamo posti in ascolto del brano evangelico di Giovanni 21,1-14 che narra la manifestazione di Gesù Risorto ai suoi discepoli sul mare di Tiberiade. Brano meraviglioso già di suo, commentato con profondità da don Ivan, Vicario Episcopale di Como. Questo ci ha dato modo di fare memoria grata degli inizi della nostra vocazione, di confrontarci con lo stile di Gesù il perfetto Comunicatore, di accogliere nuovamente la chiamata alla Missione che, per essere veramente Ecclesiale, non è mai un’avventura in solitario. L’amore di Cristo ci avvolge, ci coinvolge, ci travolge nella Missione, ma sempre nell’ottica del servizio contraddistinto da quel

“cingersi le vesti” che Pietro, ad Imitazione del Maestro, compirà. Vesti del servizio che non toglierà più. Essere inviati comporta un andare, un uscire da noi stessi e dagli ambienti conosciuti per gettare nuovamente le reti fidandoci della Sua Parola. Qual è oggi il nostro lato destro della barca? Ma c’è anche un tornare ai piedi del Maestro, perché il nostro Apostolato non si trasformi in attivismo e dispersione. Dopo un ottimo pranzo fraterno, abbiamo potuto gustare la sapiente spiegazione di don Guido sulle vicende millenarie del Duomo. Abbiamo così appreso che qui il Cristianesimo ha avuto inizio dalmartirio di san Fedele, soldato della stessa Legione Tebea di Sant’Alessandro. Mentre sant’Abbondio, da bravo Patrono, vigila sulla città insieme a Santa Maria Assunta a cui è dedicato il Duomo. La ricchezza storica, artistica e spirituale che si è susseguita nei 20 secoli di Cristianesimo ci fa pensare che nella vita di fede non si è mai arrivati, che “si va da inizio a inizio, attraverso inizi che non hanno mai fine” (Padri della Chiesa). Sempre abbiamo bisogno di apprendere lo stile di Gesù Maestro: umile, gratuito, aperto ad ogni incontro, pronto al Dono sovrabbondante di sè. Stile che traspare negli sguardi e nei volti dei fratelli e delle sorelle della Famiglia Paolina che, seppur segnati nel fisico dagli anni e dalla fragilità, mantengono lo stupore e la gioia degli inizi. Gioia che abbiamo tutti avuto modo di gustare in questo bellissimo incontro di Famiglia Paolina.

Rosaria G.