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PENTECOSTE:
TEMPO DI PIENEZZA

 

Carissime Annunziatine,

nella liturgia di Pentecoste leggiamo il testo di Giovanni dove Gesù alita/soffia sugli Apostoli e dice "ricevete lo Spirito Santo ... " (Gv 20, 19-23). Ma, ovviamente, siamo tutti concentrati sul brano degli Atti che descrive la discesa dello Spirito Santo in forma di fiamme sopra gli Apostoli (At 2, 1-11 ). Questo testo inizia con l'espressione «Mentre stava compiendosi il giorno di Pentecoste («Km EV no cruvnÀ:rlPoucrSm»; «et, cum complerenturn ). Il riferimento temporale sembra in contraddizione con quanto poi dice Pietro (At 2,15), rivolgendosi al popolo che si è radunato: è l'ora terza del giorno (cioè tre ore a partire dall'alba, quindi dopo le 9 del mattino). Da un punto di vista strettamente temporale san Luca ci avvisa che il giorno è ormai nella pienezza della sua luce. Così rimanda al giorno di Pasqua e alla luce della Risurrezione che è primariamente quella del- 1' anima. Dunque quello che ci interessa di più è il tempo spirituale, la pienezza della luce pasquale e la pienezza della rivelazione. Il termine "sunpleroustai" ricorre solo in un altro passo, sempre di Luca: «Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto» (Le 9,51). Il riferimento è dunque ad una pienezza che riguarda il "mistero" che Gesù doveva compiere. Ove negli Atti questo "giungere a pienezza" viene riferito alla Comunità dei Discepoli di Gesù. Anche noi abbiamo bisogno di tempo per arrivare alla pienezza e alla maturità della fede in Cristo. Solo quando lo Spirito ci riempie con la sua grazia possiamo annunziare il Vangelo di Cristo con efficacia.

Tempo di pienezza

La Pentecoste antica era la Festa della Legge donata al popolo sul Sinai. Israele è tale perché ha due grandi doni da Dio: la liberazione dall'Egitto e il dono della Legge. L'evangelista dunque insegna che la Chiesa, oltre la liberazione di Pasqua, ha anche una "pienezza" nella Legge divina, un superamento di quella scritta su pietra. La Chiesa è ricolma dello Spirito che incide la vera Legge divina nei cuori dei fedeli. Per questa ragione coloro che ascoltano san Pietro si sentono trafiggere i cuori.

Le parole di Pietro e degli Apostoli vibrano di quello Spirito per cui Mosè auspicava per Israele «fossero tutti profeti nel popolo del Signore» ( cfr. Num 11,24-30). Allora quel "compiersi del cinquantesimo giorno" ci ricorda che anche noi dobbiamo "lasciarci riempire", cioè "lasciarci trasformare" dallo Spirito Santo per essere pieni di Dio. La Chiesa, ricolma di Spirito Santo, deve predicare Cristo a tutto il mondo. Proprio il segno dell'essere ricolmati dello Spirito viene richiamato da Pietro nel suo primo discorso (At 2,17-21) citando il profeta Gioele (Gl 3,1-5). Un testo che inizia con l'espressione: «negli ultimi giorni ... effonderò il mio spirito su ogni essere umano» per concludere dicendo: «allora chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvo». Veramente quello che profetizzava Michea si è compiuto in pienezza il giorno di Pentecoste, quando la Parola di Dio entra nei cuori dei fedeli come fuoco che purifica e riscalda. Non è una legge di pietra ma una legge d'amore, quella dell'infinito amore di Dio. Un amore che diviene salvezza, perdono e annuncio. Come nel brano di san Giovanni del vangelo di Pentecoste (Gv 20,19-23) Gesù infonde lo Spirito ed insieme il dono di perdonare i peccati nel suo nome.

Tempo dello Spirito

La Liturgia parla del Tempo Pasquale come di ''un grande giorno". Iniziamo con la celebrazione della Pasqua per arrivare alla celebrazione del suo compimento in noi per il dono dello Spirito nella festa di Pentecoste. La fede inizia partendo dalle tenebre della morte e del sepolcro vuoto e deve giungere alla gioia che il Signore è risorto e "fa cena con noi". La fede deve però anche farci giungere ad essere ricolmi di quella grazia che opera in noi oltre la nostra natura e oltre le nostre forze. È interessante osservare come la vita pubblica e la predicazione di Gesù iniziano dopo il battesimo al Giordano, dopo che lo Spirito discende su Gesù (cfr. Mt 3,16). La Chiesa deve ripercorrere la stessa via di Gesù, essendone il suo corpo mistico. Prima di iniziare a predicare bisogna essere battezzati nello Spirito Santo (cfr. Mc 1,8; At 1,5) e nel fuoco (cfr. Le 3,16). Ciascun fedele deve seguire la stessa via: ricevere il Battesimo nella Morte e Risurrezione di Gesù e poi nel sacramento della Confermazione essere ricolmati dello Spirito. Così diventiamo tutti apostoli ed un solo corpo nella Chiesa. Il percorso sacramentale è anche il cammino delle celebrazioni liturgiche, cioè la "grande Pasqua". Da parte nostra occorre che ci rendiamo pronti affinché la grazia non venga mvano. Dobbiamo crescere nel tempo e nella grazia, esattamente come Gesù che a Nazareth «cresceva in sapienza, in età e in grazia, davanti a Dio e davanti agli uomini» (Le 2,52).
Quello è anche il programma nostro e della Chiesa tutta: crescere nella storia e nella grazia, nella parte umana e in quella spirituale.

Intercedere lo Spirito

La Madre di Gesù, che è Madre della Grazia, continua ad intercedere grazie e la stessa Grazia (cioè lo Spirito Santo) per ciascuno dei suoi figli. Maria ha una pienezza speciale dello Spirito. L'Angelo la riconosce come "piena di grazia". Per il misterioso disegno di Dio Maria è già colma di Spirito Santo ma nell' Annunciazione lo Spirito di Dio scende su di lei in un modo unico ( cfr. Le 1,35). Per questo è il modello di ogni Apostolo: ricolma di Spirito Santo dà agli uomini il Verbo. Maria ci accompagna e intercede per noi con la sua preghiera in modo unico. Perché il suo cuore continua a battere all 'unisono con quello del suo Figlio Unigenito come quando lo portava nel grembo. Ricolma dello Spirito, lo invoca assieme agli Apostoli affinché scenda in pienezza su di loro ... ed anche su di noi. Tutte le grazie passano dall'umanità di Cristo e Maria, la "piena di Grazia", continua ad intercedere per noi affinché possiamo ricevere quella straordinaria ricchezza per giungere a proclamare che «dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia (Gv 1,16).

Don Gino