La traslazione è stata fatta il 1° novembre dello scorso anno 2021, mese in cui la Famiglia Paolina ne celebra la memoria liturgica. La santa Messa solenne, celebrata per l’occasione, è stata preceduta da un’ora di Adorazione.
In ringraziamento per la presenza delle spoglie mortali del Beato nel Santuario, c’è stato un triduo da martedì 2 a giovedì 4. Successivamente, da martedì 23 a giovedì 25, si è svolto un altro triduo in preparazione alla festa del cinquantesimo anniversario del “dies natalis” venerdì 26, in ricorrenza della memoria liturgica e di chiusura dell’Anno Biblico della Famiglia Paolina. Ogni Messa, alla cui presidenza si sono alternati diversi sacerdoti della Società San Paolo, è stata sempre preceduta da un’ora di Adorazione.
Tutto questo era stato perfettamente organizzato dalla commissione liturgica. Era stata prevista anche la registrazione video di ogni evento da poter guardare in streaming da parte di chiunque avesse voluto assistervi, ma non poteva farlo in presenza, come la sottoscritta.
Certo, perché in quel mese la mia unica intenzione era quella di partecipare, dal 9 al 17, al corso annuale di Esercizi della famiglia Paolina. Anche su questo avevo una certa perplessità, dovendo per dieci giorni lasciare tutti gli impegni richiesti quotidianamente nella mia vita. Ma, come spesso accade, il Signore ha programmi diversi dai nostri e sappiamo bene che, anche se il più delle volte ci spiazza con le sue proposte, lo fa sempre e solo per amore.
E così, mio malgrado e con la stessa riluttanza che avevo per il corso di Esercizi, ho accettato l’invito a partecipare alle celebrazioni per accompagnare i canti durante i giorni del primo triduo. Erano infatti sorti alcuni problemi all’ultimo momento per la presenza dell’organista. Dopo sarei andata solo per giovedì 25 vigilia della festa.
Nel frattempo, ho partecipato agli Esercizi ed è stata una delle esperienze più intense della mia vita. Il Signore, che avevo messo in penombra quasi senza neanche accorgermene, è riapparso, durante quella settimana, in tutta la sua splendente divina bellezza.
Sono saltati anche gli impegni che avevo i due giorni precedenti il 25 e così sono stata presente anche a tutto il secondo triduo, accompagnando i canti, e poi alla solenne celebrazione del 26, presieduta dal Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, card. Marcello Semeraro. Molto ricca la sua omelia. In essa ha ricordato che la sua vocazione al ministero sacerdotale è probabilmente nata quando, da bambino, trotterellava accanto ad un prete che distribuiva Famiglia Cristiana nelle case.
Ha sottolineato poi la grande intuizione di don Alberione di fare del cuore della Famiglia Paolina Gesù Maestro Via, Verità e Vita. Lo ha descritto come un uomo fortemente preso dall’ansia apostolica di raggiungere tutti gli uomini: noi cristiani abbiamo bisogno di tutti i continenti per ottenere la pienezza di Cristo che è pienezza di tutta l’umanità.
Don Alberione era un cercatore di persone smarrite così come lo è Gesù, secondo quanto detto dal Vicario Generale don Vito Fracchiolla, nell’omelia del 4 novembre. Davvero, Gesù è testardo, ostinato nel non voler perdere nessuno e ho sperimentato attraverso i miei “sì” pronunciati tutti quasi solo per fede, che Lui, pur di toglierci dall’infelicità, inventa l’incredibile!
Fiorella S.
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