 |
Care sorelle, a conclusione del mandato come Responsabile di Gruppo ho pensato di condividere quanto compreso in questi anni.
«La Madonna è madre del divin Sacerdote Gesù. Non ebbe il potere di consacrare l’eucarestia, ma l’amore di offrire a Dio la vittima divina, con Lui e in Lui, onorò il Padre e fece giungere fino alla sua infinita maestà l’umile omaggio del proprio essere. Come membro del Corpo Mistico di Cristo io partecipo al “sacerdozio regale” di cui parla S. Pietro. Come membro della Famiglia Paolina, ho una missione che si avvicina a quella della “Virgo Sacerdos” perché il mio istituto ha lo scopo di conformare i suoi membri al Cristo, affinché lo diano completo alle anime. Io posso compiere questa missione in qualunque apostolato, anche il più umile, perché ciò che valorizza la mia opera non è la nobiltà dell’ufficio, ma l’intenzione e l’amore con cui la compio» (Beato Alberione).
Ho voluto riportare quanto il Primo Maestro ha scritto nel libricino “I fioretti di Maggio” il giorno XXI, perché mi sembra una sintesi perfetta tra la figura della Madonna e quella dell’Annunziatina.
Infatti, solo avendo ben chiaro quale sia la nostra vocazione si può comprendere quanto e in cosa ci discostiamo da essa, come pure cosa è chiamata a fare la Delegata ed ogni Annunziatina.
Ho compreso che svolgere il servizio di Responsabile serve soprattutto alla Delegata stessa, perché lei “in primis” deve sforzarsi di essere coerente con quanto dice. Poiché in lei si deve sviluppare o deve coltivare uno spirito materno, e come la Mamma celeste imparare ad essere madre di tutte, delle brave come delle ribelli, di coloro che procedono spedite nel cammino come di chi stenta ad avanzare, di coloro che ascoltano e di chi ha problemi d’udito (qui si intende non quello fisico ma spirituale).
Confesso che ciò che mi è più costato è stato vedere qualche sorella del gruppo in difficoltà che, tuttavia, non ha chiesto aiuto, né si è minimamente confidata, anzi ha fatto di tutto per tenere lontana proprio la “mamma”. Forse anche a voi sarà capitato, magari in altri contesti, di non poter aiutare qualcuno a cui si vuol bene in
|