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MARIA E LO SPIRITO

 

Maria la ritroviamo per l’ultima volta presente nelle Scritture nel momento fondamentale e fondante per la comunità, come ci racconta Luca negli Atti degli Apostoli. «Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi: vi erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo. Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui» (At 1,13-14). Poco dopo questo racconto, improvvisamente, nel locale al piano superiore, un terremoto spirituale scuoterà per sempre le anime dei presenti: lo Spirito li avvolgerà e li farà diventare testimoni credibili del Risorto. Sta per nascere la Chiesa. La comunità dei discepoli, seme del nuovo Israele, sta per sbocciare. Pregano insieme. Non sanno che fare, hanno ancora paura di uscire, non sanno che direzione prendere, non sanno nemmeno che cosa sono, ora che il Signore li ha lasciati.

Sono storditi dai troppi eventi che hanno vissuto negli ultimi giorni. Allora pregano. Insieme, questa volta. Non lo aveva forse detto, il Signore, che qualsiasi cosa avrebbero chiesto nel suo nome il Padre li avrebbe esauditi (Gv 14,13)? Sono assidui, perseveranti. Pregano come una comunità. Pregano con un cuore solo. E ottengono lo Spirito, come aveva promesso loro Gesù. Ma, in quella stanza al piano superiore, non ci sono solo gli Apostoli, i discepoli e i parenti di Gesù. Ci sono anche alcune donne e con loro Maria. Ed eccola finalmente Maria! Da tutti conosciuta come la «madre di Gesù» (At 1,14). Anch’essa in preghiera. Lei sa bene chi è lo Spirito. Sa bene come agisce. C’è una lunga intesa fra loro due, da quel giorno a Nazaret. La devozione popolare chiama Maria, giustamente, sposa dello Spirito Santo. C’è del vero in quest’affermazione: dove c’è Maria, c’è lo Spirito. La Madre è presente nella preghiera con il gruppo dei primi credenti. Luca, inaspettatamente, la nomina per ultima, lei che è stata la prima, anzi, l’unica sotto la croce. Ma non c’è alcun cenno di superiorità, di privilegio, in lei, nessun primato spirituale o morale da far valere sui pavidi apostoli fuggiaschi. È presente, semplicemente, ad attendere per gli altri ciò che lei ha vissuto con abbondanza.
E ora, la Madre è anche gioiosa perché può condividere con tutti la straordinaria esperienza che l’ha coinvolta. Perché la gioia autentica è effusiva, desidera essere condivisa, sempre si comunica. E lo Spirito verrà e riempirà il cuore dei presenti. Infiammerà di passione la loro fede, li sfiderà ad uscire, a testimoniare, a raccontare. In quella stanza del primo piano, cara alla memoria dei discepoli, l’effusione dello Spirito genera la Chiesa. Come anni prima aveva generato Gesù nel grembo dell’adolescente di Nazaret. Ciò che avvenne in Maria ora avviene nella Chiesa nascente che diverrà anch’essa madre, generando alla fede numerosi figli. Il legame fra Maria e i discepoli si compie. Lei che per prima ha sperimentato l’ebbrezza feconda dello Spirito, ora assiste all’effusione dello Spirito sugli Apostoli e i discepoli di quello stesso Spirito. Ciò che eccezionalmente ha sperimentato la prima fra i discepoli, diventa patrimonio comune e condiviso di tutti i discepoli. Bene insegnano i maestri di spiritualità: pregare Maria significa invocare lo Spirito. Invocando lo Spirito, sentiamo vicina la presenza della Madre. E all’improvviso, in quella stanza al piano superiore, arriva. Non è un vento: è un uragano. Un uragano che strappa tutti i presenti dalle loro certezze, che li devasta, che li scompiglia, che li converte. Il fuoco scende nel cuore e li consuma. Il terremoto fa crollare le loro piccole certezze, i loro progetti spenti.
Gesù ha chiesto ai suoi di diventare testimoni. Non ce la possono fare. Non loro, non con le loro forze, non con le loro fragilità. Sarà lo Spirito ad agire. E arriva il dono (annunciato) del Risorto. Ma è più folle, è più anarchico di come nemmeno osassero immaginare. Più di ogni altra luce, più di ogni convinzione o determinazione, più di ogni ragionamento. Maria lo sa bene, lei per prima lo ha sperimentato sulla propria pelle. Ecco lo Spirito. Il cuore ora è gonfio, esplode di una gioia infrenabile e contagiosa. Escono per strada fermano i pellegrini di passaggio a Gerusalemme per la Pentecoste, non hanno più paura delle guardie del Sinedrio, parlano del Maestro, lo professano Messia e Signore presente. È arrivato lo Spirito. Dono ricevuto dalla Madre, ora è per tutti. Ora ognuno dei presenti è gravido della parola. Non più in senso fisico, ma spirituale. Ognuno di loro darà alla luce nuovi figli alla Chiesa nascente. La Parola, sostenuta dallo Spirito, spalancherà i cuori e li spingerà alla conversione. Da bocca a orecchio, superando i confini e i secoli. Fino a noi oggi. L’incontro fra Maria e lo Spirito, quel sì detto con incoscienza e determinazione, è diventato un torrente in piena. Ora tocca a noi.

Francesca V.

BIBLIOGRAFIA:
P. CURTAZ, Maria con i piedi per terra, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2015.