![]() |
CONSACRAZIONE TOTALE A DIO
![]() |
Il beato Giacomo Alberione esorta le Pie Discepole neo-professe perpetue a vivere con entusiasmo la vita religiosa facendo attenzione a “non aprire spiragli…” (Alle Pie Discepole 1961, pp. 128-132). Questo è veramente un giorno che ha fatto per voi il Signore. Per voi che avete scelto Dio, solo Dio, per la vostra vita temporale e per l’eternità. Il Signore corrisponde con la sua grazia con generosità, secondo la generosità del vostro cuore nell’offrirvi al Signore. Se si è veramente lasciato tutto, cioè, lasciato l’orgoglio, lasciata tutta la vita che vi offriva il mondo, lasciato il carattere, la volontà vostra, il vostro egoismo, i vostri attaccamenti, se tutto si è lasciato come si è detto e protestato, il Signore sarà tutto per voi, come egli vuole, come si offre: «Io sono la Via, la Verità e la Vita» (Gv 14,6). La «Via», Gesù Cristo, la via tracciata da lui, cioè come Egli è vissuto, così vivere. E quindi ogni giorno contemplare, oltre che meditare, contemplare il Signore Gesù nei vari passi della vita sua, dal Presepio all’ascensione al Cielo. E sono la «Verità». La vostra mente piena di pensieri buoni, la vostra fede sempre più profonda e ragionare e pensare e parlare secondo la fede. E, egli è la «Vita». La vita, cioè la grazia, quella vita soprannaturale che ha meritato con la sua passione e morte. |
E adesso, l’inizio di una vita, la quale è tutta di consacrazione a Dio come avete detto: «Tutta mi dono, offro e consacro» [Formula della Professione religiosa delle PD, Cost. (1960), art. 99]. Tutta una vita, la quale ha dei beni immensi. E, prima di tutto, che ogni vostra azione non ha più solo il merito delle azioni buone dei cristiani, ha il merito della religiosa, del religioso, e cioè sempre doppio merito: e quando venite in chiesa, e quando andate all’apostolato, e quando studiate, e quando fate le cose che vi sono assegnate dall’obbedienza; e tutte le volte che vincete una tentazione, ad es. contro la bella virtù; e tutte le volte che esercitate la povertà, sempre il doppio merito: merito della virtù, merito della religione, perché religiose. E allora con entusiasmo come avete adesso fatta la vostra Professione, con entusiasmo sempre la vita religiosa viverla! E verranno gli scoraggiamenti e verranno le tentazioni. Nessuna andrà esente dallo scoraggiamento e, un giorno, da una certa stanchezza, nessuna, perché le tentazioni sono per tutte. E nessuna andrà esente dalla tentazione contro la vocazione. Prepararsi. E continuare in quei propositi che avete adesso fatti pubblicamente, al cospetto di Dio, del paradiso, dei Santi, degli angioli e al cospetto delle sorelle e dei vostri parenti, quelli che han potuto essere qui. Ma per la perseveranza, che è promessa per chi vive bene la sua vita religiosa, sono indicati i mezzi, la perseveranza, la quale assicura il premio. I mezzi sono: Primo: la preghiera. Perché sempre è da ripetersi che il diavolo tenta tutti, il diavolo non ha rispettato neppure Gesù Cristo. E come l’ha tentato, eh? E con che tentazioni anche, che genere di tentazioni. Rispetto a Gesù Cristo (Cfr. Mt 4,1ss). Quindi si può già essere veramente preparati. Colui che si consacra a Dio prepari la sua mente, il suo cuore alle difficoltà. Beato Giacomo Alberione |