chiavetta, nello smartphone, nel PC (o peggio) nel “Cloud”.
Economicità – a partire da pochi euro per testi classici o anche con abbonamenti (il sito commerciale Amazon attraverso il software Kindle sta fornendo questo servizio su diversi libri). Si può accedere a biblioteche digitali con enorme quantità di titoli, molti fruibili gratuitamente.
Immediatezza – in pochi secondi riesci a ottenere l’informazione cui avevi bisogno senza doverti ricordare dove avevi trovato “quel concetto” che ti serve (basta una semplice ricerca).
Versatilità – puoi cambiare carattere, luminosità, ingrandire o ridurre il carattere, il margine e perfino cambiare i colori del testo o dello sfondo rendendolo più gradevole alla vista.
Gli e-book stanno prendendo piede anche se molti editori si rifiutano di introdurli a causa della facile riproduttività delle informazioni che andrebbe molto a svantaggio dell’economia libraria (ndr.: attualmente rappresentano solo circa il 5% del mercato librario).
D’altro canto ci sono i limiti di tale scelta: il libro resta per sempre come un ricordo che “segna” la biblioteca, il “profumo” della carta e dell’inchiostro hanno il loro fascino.
Un altro fattore importante è che stare troppo tempo su uno schermo stanca e quindi riduce il tempo di lettura godibile.
Un libro di carta ti dà l’idea tangibile di uno studio accurato, richiama la fatica di un impegno e soprattutto aiuta a mantenere i concetti in ordine, in base alla “spazialità” che esso occupa. Esso diventa personalizzabile tramite sottolineature e scarabocchi che si fissano sulla carta in quanto il libro è anche spazio disponibile e non solo testo. Con un e-book, anche se ci sono opzioni simili, non è possibile fare alla stessa maniera.
Certamente non sono solo queste le differenze ma una sostanziale sta nel fatto che la carta, viaggiando più “lentamente”, cambia prospettiva quindi se prima aspettavamo il quotidiano per avere una notizia “fresca”, ora la troviamo su internet. Sulla stampa arriva in ritardo, per cui a questa è affidato il compito di approfondire: non sono pochi i tabloid/riviste che stanno abbandonando il cartaceo.
Librogame, una lettura interattiva
All’interno della stampa particolare interesse hanno avuto i cosiddetti “librogame” ovvero potremmo definirli una lettura “interattiva” dove il lettore può decidere come andrà a finire la storia semplicemente passando, non in maniera consecutiva, da un punto all’altro del libro così come l’autore lo ha pensato: naturalmente questo può avvenire perché ci sta una storia più importante e vari finali meno interessanti.
I librogame non hanno avuto tutta quella fortuna che ci si aspettava in quanto di solito il lettore “pigro” cerca nella lettura sempre che qualcuno lo conduca in una storia dove nemmeno lui sa ma, nonostante i limiti, tali libri hanno comunque la loro fetta di mercato in quanto rappresentano una modalità di lettura che presuppone un ruolo attivo.
Concludiamo questa riflessione con il riconoscere come i media nascono e si evolvono in funzione della fantasia e della creatività dell’uomo pertanto è necessario cogliere in ogni loro evoluzione i passaggi che l’uomo cerca nel proprio vissuto quotidiano.
Don Gianpaolo Grieco |