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LA CITTÀ DAGLI ARDENTI DESIDERI

 

La casa “Divin Maestro” di Ariccia ospita da alcuni anni Papa Francesco ed i componenti della Curia Romana per gli Esercizi Spirituali.
Le meditazioni del Corso tenutosi la prima settimana di Quaresima 2019, sono state guidate da Dom Bernardo Gianni, monaco olivetano, Abate di San Miniato al Monte e apprezzato predicatore, ora raccolte nel libro “La città dagli ardenti desideri”, coedito dalla Libreria Editrice Vaticana e dalle Edizioni San Paolo.
All’inizio del percorso il monaco invita (metaforicamente) i suoi uditori sulla collina ad oriente di Firenze, esortandoli ad avere uno sguardo di grazia, di gratitudine, di mistero sulla città. Su tutte le città del nostro tempo.
Uno sguardo dall’alto suscitato dallo Spirito e dalla Parola del Signore, uno sguardo di contemplazione, di vigilanza, se necessario, di profezia.
Citando sovente i discorsi e la testimonianza di vita del “sindaco santo” Giorgio La Pira, indica, sogna ed esorta ad essere città aperta, accogliente, fraterna. Una città che, ad immagine della Gerusalemme celeste, con la santità della Chiesa può tornare, deve tornare ad accendersi del fuoco dell’Amore. Esorta ad essere fuoco che torni a farsi fiamma viva e, attraverso i doni e i carismi ricevuti, l’esperienza della Pasqua dall’interiorità dei cuori si riversi

sulle strade del quotidiano.
Compito che è necessario per tutti i credenti, e ancor più per i consacrati: guadagnare la capacità di avere sguardi e gesti pasquali nella vita del mondo. Perché questa vita si elevi sempre più alla misura di Cristo: vita vivida, vitale capace di suscitare ulteriormente vita.
Allora si potrà parlare di autentico umanesimo scoprendo in Cristo Gesù i tratti del volto autentico dell’uomo. Intrecciati a brani biblici anche i versi e la poesia di Mario Luzi, conducono a questo:
«Ricordate! Levò alto i pensieri,
stellò forte la notte,
la città dagli ardenti desideri.
Non può essersi spento
o languire troppo a lungo
sotto le ceneri l’incendio.
Siamo qui a ravvivarne con il nostro alito le braci.
Siamo qui per questo.
Stringiamoci la mano, sugli spalti di pace,
nel segno di San Miniato».


Rosaria Ghilardi