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IL ROSARIO
E LE ANIME DEL PURGATORIO
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In questa meditazione tenuta ad Alba Don Alberione invita ad invocare Maria con il titolo di “Regina del Purgatorio” e, pregandola con il Santo Rosario, a collaborare con lei nel dare sollievo a tutte le anime purganti (Alle Figlie di San Paolo 1929-1932, pp. 194-196). Che grazia, che beni abbiamo noi! Ogni mattina possiamo far discendere sul Purgatorio una pioggia benefica, non una pioggia fatta di goccioline d’acqua, ma fatta di goccioline di sangue, sangue sparso da Gesù nel Getsemani, sulla via del Calvario, sulla croce, sangue di Dio che ogni giorno si raccoglie nel calice: “Calicem salutaris accipiam” (cfr. Sal 116,13: “Alzerò il calice della |
regina dei cuori. Un chierico stava male all’ospedale; si telegrafò alla mamma, ma questa non poté venire subito e rimandò. Quando arrivò e il chierico la vide aprire la porta: “Che gioia! O mamma, ci sei, le disse, io ti aspettavo, perché hai tardato tanto? Ma ora starai con me”. Anche la Madonna va a trovare i suoi figli sofferenti e quando apre quella porta, le anime le corrono incontro: O mamma, mamma, portaci con te da Gesù! Dite: Io voglio riempire le mani della Madonna di rose perché le porti là, non voglio che quando va tra quelle anime purganti abbia le mani vuote. Diamole subito una bella rosa: l’Ave Maria. Così, si amano le anime del Purgatorio! Si prendono le rose, ma tante, si danno alla Madonna perché irrorate di celeste rugiada le porti a quelle anime. Il Rosario serve alle anime del Purgatorio? Beato Giacomo Alberione |