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La figura della Vergine col suo bambino ha svolto un ruolo straordinario nella civiltà europea. Attraverso questa immagine, che assume forme diversissime, che è chiamata e invocata con nomi contrastanti, questa civiltà non ha pensato soltanto al suo rapporto con il divino, la relazione di Dio con la storia umana, ma all’essenza stessa di Dio. Perché Dio è generato da una donna? Le grandi icone di quella Donna, come le diverse annunciazioni del Beato Angelico e di Piero della Francesca, le Madonne di Giovanni Bellini e quelle del Mantegna, sono tracce del nostro procedere verso il Mistero del Dio che si incarna. È il percorso filosofico-artistico che Massimo Cacciari, professore e merito di Filosofia nell’Università San Raffaele di Milano, ci propone nel libro Generare Dio, edizioni Il Mulino.
Mentre Giovanni Battista cammina davanti al Signore nel grembo di Elisabetta, a Nazaret (che si pensa significhi “fiore”) a una parthènos (giovane/vergine) viene portato l’annuncio. Il vero annuncio non può essere che a lei. Non temere Maria... non temere Giuseppe... i chiamati si sentono rivolgere sempre questo invito! Giuseppe può rasserenarsi, non Maria! Cosa significa esser piena di Grazia? Io eletta a partorire il Figlio di Dio? E come, se non conosco uomo? Il timore non viene perciò meno, si approfondisce vertiginosamente nell’amen della giovane donna e tuttavia non la fa vacillare. «Sono la serva del Signore, avvenga per me secondo la tua parola». Maria che ascolta diviene obbediente alla Sua Parola. Ella beve il suo calice come lo berrà il Figlio. La sua obbedienza tuttavia non ha nulla di semplicemente remissivo, quietistico: Ella giunge a volere la volontà di Dio. Ascolta, medita, custodisce e sa di custodire, genera Colui che è incomprensibile. Cosi sarà e farà nei più svariati e non facili momenti della vita di Gesù, fino ai piedi della croce. Generare è conoscere ciò che ha vita propria, ciò che mostra di vivere in sé e per sé. Maria, colma di Grazia, genera l’Altro da sé, perché questo ha accolto e custodito. In Maria il mondo celeste bacia quello terreno.
Rosaria G. |